giovedì 26 aprile 2012

il decalogo del downshifting in tempo di crisi che per capire il significato di downshifting ho fatto copia e incolla su google e basta





oggi all'una e quindici post meridiem ho provato un profondo dolore e un grande senso di impotenza.
un cucciolo di merlo grigio come l'argento, con lunghe e sottili dita, pelo opaco e arruffato, sguardo lucente ma smarrito, sorriso spento, fare sperduto è rimasto intrappolato nel pianerottolo del mio secondo piano.
capite il dramma per un esserino sprovveduto come lui?
sarà caduto dal suo nido?
si sarà lanciato nel suo primo volo, trovandosi davanti una fessura di una finestra condominiale aperta?
tanti interrogativi mi hanno attraversata, mentre cercavo invano di parlargli e lui era lì tutto attento, come a dire:

- cosa dici? non mi toccare, per favore, non sono ancora troppo pronto al mondo.

e infatti non si è fatto prendere.
mi sono pure concentrata tantissimo, cercando di raggiungerlo con il pensiero e senza mani, dicendogli che c'era una possibilità per lui: la finestra aperta a ventaglio a pochi metri da noi!
ma niente, non mi sono fatta capire.
certo che siamo proprio degli esseri strani, noi: usiamo un linguaggio articolatissimo e pieno di sfumature e parole complicate e filosofiche e metaforiche e poetiche e belle proprio, eppure un piccolo merlo gentile ed indifeso come lui non mi ha capito.
ma quindi scusate: a che cavolo ci servono tutte queste parole, se non possiamo aiutare il prossimo?
il risultato è stato il mio completo fallimento: non ho saputo aiutarlo.
ma sono certa che la natura abbia fatto da sé, come sempre fa, perché mezz'ora dopo lui non c'era più.
perché fondamentalmente, rispetto alla natura, siamo degli incapaci devastatori ospiti invadenti e pure maleducati e ineducati ed egoisti ed ignoranti (amen).
è che in questi giorni ho la bilancia interiore sfasata e starata, cioè impostata su valori sballati (ma non completamente sbagliati, questo è certo).
vincono l'intolleranza, la polemica, le apocalissi, lo scontro, l'impulsività, la lotta.
insomma sì, sono proprio una personcina caruccia caruccia, ecco.
ma almeno lo riconosco e soprattutto mi rivolgo esattamente alla natura per chiedere aiuto.
per esempio, poche sere fa verso le nove e mezzo di sera sono uscita nel terrazzo e mi sono goduta uno spettacolo meraviglioso: il cielo era un sacco blu e sereno ed era acceso di miliardi di luci pazzesche e sembrava parlare e dire:

- che borbottate, laggiù? non vedete che siete quasi nulla rispetto all'infinito? potreste essere un altro universo, un altro infinito, ciascuno il proprio per se stesso, e invece sprecate le energie in modi sbagliati e troppo umani per sentirvi universi, anzi multiversi. capito?

eccome se ho capito, il messaggio è arrivato forte e chiaro, altroché.
e non è finita qui.
mi sono presa un gravoso impegno, uno dei quelli edificanti e che vale la pena davvero prendersi.
siccome sono una pippa al sugo e non riesco a diventare vegetariana (e quando ho il mal di testa ancora ricorro al moment, ma solo a quello percarità!), anche per via del gruppo sanguigno zero che recrimina carne almeno due volte a settimana e anche per il mio peccato di gola che di notte invoca la pancetta affumicata, allora userò soltanto creme e shampoo e docciaschiuma e tutti questi cosi qui naturali al cento percento, senza schiumogeni e agenti patogeni e parabeni (i paramali, in effetti) e schifezze varie.
che poi alcuni li prepara per me e non solo la mia amata Di, questa qui di radica.menti, che fa delle pozioni magiche magnifiche e belle e buone come lei!
diciamo che intanto è un inizio, poi migliorerò, tipo che magari mi farò ipnotizzare, più in là, e diventerò pure vegetariana.
poi ho fatto un'altra cosa ancora: mi sono chiesta cosa sia il downshifting.
avete mai sentito parlare del downshifting?
all'inizio sembra una cosa tipo drammatica, ma poi, una volta che ci si è documentati, si scopre miracolosamente che non è altro che una serie di comportamenti responsabili e belli e buoni.
e io sono sempre stata una rompiballe, lo ammetto, ma responsabile pure.
mi prendo anche responsabilità che non sono mie, ma per questo tema ci vorrebbe un altro capitolo e adesso non ho tempo, né voglia.
dunque esiste un decalogo del downshifting, di cui desidero lasciare traccia perché sì e pure perché è utile quantomeno averne consapevolezza per poi scegliere:

http://www.avoicomunicare.it/blogpost/ambiente/il-decalogo-del-downshifting-tempo-di-crisi

del decalogo, c'è una parola che ha subito rubato la mia attenzione: donare.
infatti è vero che l'unico valore reale che possiamo pensare di possedere è proprio ciò che doniamo.
che da mio diventa tuo e nostro. bello, no?
mio è dannoso, mio lo devi saper gestire, devi essere uno in gamba e pure che conosce bene freud e jung e assolutamente non solo!
e allora facciamo un po' tutti 'sto downshifting e non dico mica proprio tutto insieme in una botta!
possiamo farlo per gradi, un po' per volta, un po' sì e un po' no, un po' ni, come ci pare e piace.
non facciamo più finta di vivere in un paese normale e assumiamoci le nostre piccole-grandi responsabilità di multiversi quali siamo.
io sono multiverso, tu sei multiverso, egli-ella è multiverso, quindi ci tocca a tutti metterci impegno nella vita, se vogliamo guardarci allo specchio e dirci: cavolo, mi piaccio come multiverso! non mi sputerei in faccia, ecco!
vi lascio con qualche parola di uno grandissimo, di un genio e di uno spirito presente, roba che fa bene.
e nel frattempo prego affinché il piccolo merlo abbia ritrovato la sua strada al sole e senza pioggia e pericoli e abbia capito che non tutto il mondo viene per nuocere.
e poi anche un'altra cosa: grazie a tutti ma proprio tutti, che è un po' che non lo faccio: ringraziarvi.

un po' vostra, un po' no
bi

"chi guarda fuori sogna
chi guarda dentro si sveglia"

carl gustav jung

Nessun commento:

Posta un commento